20090424

321... ..!

... ma infine non restano che le vaghe tracce e le vuote forme, tristi, di ciò ch'era un tempo. Delle luminose speranze, anima e senso del presente; e dei rifiuti orgogliosi branditi nel nome di una Libertà respirata; e delle frivolezze effimere, eterne ed irrinunciabili alleate d'ogni luce e buio; e delle solitudini gridate e rabbiosamente esplose contro tutto il colpevole silenzio del mondo; e dei banali errori, anch'essi irrinunciabili e non sbagliati, mai! perchè come null'altra cosa figli di una Volontà santa e grandiosa; e del saper dove andare, e del non averlo mai saputo; e di ogni inconsapevole contatto con la divina Cultura, vergognosamente soffocata nella morsa di innumerevoli obbrobriose forme mondane; e di quella coscienza così genuina ed onesta verso la Vita, del poterla abbracciare orgogliosamente come superficie visibile della propria anima; di tutto questo non resta che una lontana eco portata da una tiepida brezza d'autunno.
Ora la realtà tace, chiude occhi e orecchie di fronte alle ultime deboli note del tuo grido. E la Libertà, tanto ambita e sognata, tanto vissuta dentro se stessi e proiettata fuori come una figlia dell'aria ch'era dentro il petto; anche la Libertà tace, appassita dopo che appassì l'Intelligenza, divina madre di ogni libertà. E vivere non è più essere se stessi, non puoi più esserlo! Devi accettare il compromesso della realtà, toglierti tutto ciò di cui hai goduto prima, perchè adesso non è utile.
Ma il grido ancora non tace. Il grido di rabbia contro il mondo non vuole acquietarsi! Se riuscirà a non perire, se quest'albero avrà la forza di tenersi attaccata anche soltanto una foglia seppur secca; allora forse si potrà respirare di nuovo il vento fresco e vigoroso della Vittoria!

20090404

.....1!

...e poi ci sono le parole che ti tirano fuori l'anima, quelle in cui puoi metterci tutto te stesso, e lasciare che volino, leggere nella loro pura spiritualità. E tu voli con loro, ti tendi verso l'Infinito fin quasi a dissolverti in esse, come se tu fossi solo quelle parole, solo quello spirito che c'è dentro di esse: non più corpo, non più sensi, non più mente... Solo essenza! E allora t'accorgi che tutto il resto, la strada che hai percorso per arrivare fino a lì, gli alberi che t'hanno dato l'ossigeno, gli uccelli che t'hanno indicato la via, le case che t'hanno spinto a non abbandonare l'intento, persino la musica che dolcemente ti ha salvato dalla paura, tutto, il tuo nome pure e il nome di lei, e chi sei e cos'è il mondo e cos'è l'umanità e cosa essa valga; tutto sfuma via come eternamente inutile. Solo la tua anima resta insieme a quella di lei, che se anche le labbra fossero eteree null'altro più ti terrebbe ancora attaccato alla terra, e finalmente voleresti via con lei nella grandiosa Astrazione!

20090215

15-

Un'arte che non ha radici, la politica. Sorvola la storia dell'uomo senza posarsi mai a terra, senza tornare mai a casa, là dove una spedizione di soldati dell'onestà (ma proprio per questo più strettamente uomini di chiunque altro - nel vero senso della parola "umano") possa giungere a depredare, distruggere, saccheggiare, "stuprare" così come oggi lei - la politica - non disdegna di stuprare costantemente il popolo.
Magari essa fosse stata così ingenua da lasciare tracce di sè, da rincasare di tanto in tanto così da poter essere seguita lì, nel luogo della sua genesi, per poter intervenire su quella radice malata, l'origine di infiniti mali futuri.
La realtà è che noi dobbiamo guardarla ed accettarla così come essa è, la creatura mostruosa che sa generarsi formalmente dal popolo ed immediatamente uccidere il popolo stesso, con abilità tale - però - da impedire qualsiasi reazione della propria vittima. La politica è in questo senso l'arte della distruzione, l'arte della mistificazione millantata e millantante, l'arte della sottrazione al popolo della sua anima di libertà. La politica è quello stupro, quel sacrificio di onestà, virtù, giustizia, verità, sull'altare delle più bestiali bassezze umane - qui nel senso di uomo come animale.

Il circolo vizioso non può invertirsi, perchè la politica non ha origini nè radice. Il circolo vizioso deve soltanto essere violentato con la medesima ferocia con cui la politica usurpa la libertà del popolo. E si può soltanto sperare che una simile violenza non comprima a tal punto - in quanto violenza - la libertà medesima, rendendo impossibile la restituzione al popolo della propria anima.

20081221

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"Sei per l'essere o per l'apparire?"
"Per l'essere".

Tutti in grado di prendere questa posizione a parole.
In realtà chi a quella domanda risponde "essere" non è che per l'apparire, perchè si dimostra dell'idea che si possa essere anche solo attraverso le parole.
Coerente oltre ogni misura è invece chi risponde "apparire". Egli dimostra di conoscere l'essere e le sue caratteristiche fondamentali. Tra le quali quella di non supportare vuote parole.

"Io sono per l'apparire".

20081219

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Secondo apparenza sei il migliore, nessuno riesce a superare i tuoi risultati.
Secondo essenza sei ultimo, tanti sopra di te si muovono nella luce di una libertà che tu, pur arrancando una vita intera, non assaporerai mai.
E' questo il destino di chi sceglie la via del compromesso, di chi mette se stesso dopo interessi contingenti. E' questo il destino di chi privilegia l'apparenza all'essenza: dover guardare la propria essenza essere morta, schiacciata sotto un'apparenza che non è vita, che non è umana, che non è libera.
L'apparenza che non è.

20080811

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"Non si deve mai generalizzare" è la generalizzazione più grossolana e ridicola che la superficialità umana sappia contemplare.
E pure così ho generalizzato...

20080809

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E' mediocre sentirsi eccellenti per il solo fatto di saper ammettere la propria mediocrità.

20080807

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Cos'è mai la verità se essa vive delle menzogne più accuratamente costruite, delle mistificazioni più abili, delle più profonde defezioni degli uomini onesti? Conoscete voi un uomo onesto che non abbia mai dovuto mentire per difendere, a suo dire, la verità? E qual è poi la verità, quella menzogna? E si potrà mai ritrovare finalmente la verità se essa deve essere ricoperta così tante volte di tutte queste menzogne? Non è destinata essa a svanire del tutto? Chi sarà poi in grado di individuarla, di intravvederla sotto questa fitta e inesplicabile rete di falsità? E se anche si potesse vederla, lì sotto, agonizzare terribilmente, chi mai potrebbe riuscire ad infilare gli arti della ragione tra tutti quei nodi e intrecci e tirarla fuori ancora intatta e pulsante?
Appare chiaro che la verità può salvarla soltanto l'amore. Un amore oltreumano, che nasca al di là di ogni logica della mente. Perchè dalla mente non nascono che apparenze, cioè menzogne.

20080718

...H

Passo dopo passo cammina sicuro l'uomo diverso. Non è pesante il suo andare ma non è leggero, non è normale. E' un passo solitario perchè è solo esso così, tra gli infiniti passi del mondo. Egli ferma il passo suo sulla terra e ad ogni avanzata sa sempre più forte d'essere diverso. Gli altri non lo vedono mentr'egli passa. Gli altri vedono soltanto loro stessi, e non camminano soli ma si sentono in tanti, e lo sono. Hanno tacitamente deliberato di lasciare che l'uomo diverso, col suo passo imbarazzante perchè solitario, prosegua da solo e perciò non lo vedono. Lui lo sa, l'uomo diverso. Ad ogni ulteriore avanzata sa sempre più forte, ne è sempre più sicuro di essere diverso, ma soprattutto è sempre più preparato a fronteggiare una tale situazione. Arriva un momento, dopo che egli ha camminato lontano oltre il clima e le stagioni, oltre il tempo, oltre la mente e il suo pensiero... arriva un momento che l'uomo diverso non se ne cura più. Non sente nemmeno più il solletico degli sguardi assenti e del rifiuto che gli appiccicano addosso, tutto questo smette di vederlo, dopo quel certo momento. Giunge dunque a sapere una cosa che le persone normali, quelle che ci tengono ad essere riconosciute normali, non sapranno mai di lui: che egli non è diverso. E' altro l'uomo diverso. Egli è certamente oltre. Non diverso, perchè diversità non è che un'uguaglianza meno simile del solito. Egli non è simile, è un'altra cosa.
E allora cammina in braccio al vento, la testa alta sente l'aria, lo sguardo punta oltre la luce, la mente è oltre la realtà intorno. Cammina e vede un mondo diverso l'uomo diverso. Vede ciò che solo lui vede, mentre gli altri non lo sanno, non lo immaginano, mentre gli altri non vogliono vederlo. E l'anima gli soffia un vento e gli racconta vite, e il vento gli nutre l'anima. Cammina l'uomo diverso, sprezzante ma senza arroganza, senza rancori perchè egli è altro. Cammina e ad ogni avanzata sa sempre più forte di essere altro, di essere oltre, di essere se stesso.

20080628

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Un animo onesto non lo dice mai. Un animo onesto è onesto e tanto basterà sempre agli occhi della sua onestà. Un animo onesto pensa, guarda, immagina; e dopo agisce senza mai produrre attorno a il fumo pirotecnico del vanto, della valutazione riflessiva, della spiegazione di . Egli è e questo lo sa. Intorno a lui tanta nebbia pesante, duro per lo stomaco si figura ogni passo, duro doversi fare largo, tra luci bugiarde e persino false ombre. L'animo onesto non dà alcuna importanza all'immagine di , non la cura, non la considera in quanto immagine. Egli preferisce parlare di essenza, pura ed immediata sostanza. E solo così ragiona, perchè troppo esperto, suo malgrado, la vita lo ha reso dei mali devastanti e inevitabili di ogni cultura dell'apparenza. Un animo onesto sa che un animo onesto non abbisogna mai di parole per manifestarsi. Per gli animi onesti nient'altro che loro stessi, senz'alcuna mediazione, è il massimo della rappresentazione.Si affannano gli altri, gli animi nebbiosi. Essi sanno di non potersi mai presentare nudi dinanzi agli altri, perchè senza tanto fumo, tante parole, tante luci ed altri abbellimenti di superficie, troppo palese sarebbe l'evidenza della loro pochezza. Allora hanno, col tempo, trasformato la loro vergognosa e colpevole mancanza in sistema, in qualcosa di ordinariamente naturale, non più l'eccezione ma la triste regola. Dura l'azione di chi è animo onesto, animo che è, sa di esserlo, non lo dice mai. Dura, perchè onestà è diversità, scalpore, imbarazzante luce che svela ogni altrui misfatto od omissione. Vogliono rivestire anche lui, l'animo onesto, questi animi superficiali, con tante parole, tante superfici, così da potergli negare l'onestà, per poter negare in assoluto l'onestà. Ma l'animo onesto rimane onesto. Non soffoca sotto il fumo, non si indebolisce la sua luce di scandalo e d'offesa, anzi si rafforza e diventa bagliore. Non vacilla nella solitudine, l'animo onesto. Non si ferma nemmeno di fronte alla strada sbarrata, non ha paura di perire, non ha dubbi, non cede all'incertezza, mai lo sfiora la corruzione. Agisce e lascia che sia la sua onestà a parlare per lui. Non si lascia confondere dalle apparenze, dalle superfici che gli altri usano per nascondersi, per rappresentarsi con l'inganno. Egli è onesto e perciò abbatte senza pietà umana ogni velo di apparenza, svela ogni mistificazione, dimostra ogni frode. Un animo onesto non lo dice mai. Se lo dice si eguaglia agli animi superficiali, opera secondo apparenza, perciò smette di essere onesto. L'animo onesto è e questa è la sua grande forza, l'unica forza vera al di là delle menzogne. Uccidere l'animo onesto è renderlo martire in quanto l'onestà non muore con lui ma trapassa a vita più forte. si può uccidere l'onestà in luogo dell'animo onesto, perchè essa è l'unica vera forza, l'unica reale al di là dell'apparenza. E un animo onesto lo sa.