Passo dopo passo cammina sicuro l'uomo diverso. Non è pesante il suo andare ma non è leggero, non è normale. E' un passo solitario perchè è solo esso così, tra gli infiniti passi del mondo. Egli ferma il passo suo sulla terra e ad ogni avanzata sa sempre più forte d'essere diverso. Gli altri non lo vedono mentr'egli passa. Gli altri vedono soltanto loro stessi, e non camminano soli ma si sentono in tanti, e lo sono. Hanno tacitamente deliberato di lasciare che l'uomo diverso, col suo passo imbarazzante perchè solitario, prosegua da solo e perciò non lo vedono. Lui lo sa, l'uomo diverso. Ad ogni ulteriore avanzata sa sempre più forte, ne è sempre più sicuro di essere diverso, ma soprattutto è sempre più preparato a fronteggiare una tale situazione. Arriva un momento, dopo che egli ha camminato lontano oltre il clima e le stagioni, oltre il tempo, oltre la mente e il suo pensiero... arriva un momento che l'uomo diverso non se ne cura più. Non sente nemmeno più il solletico degli sguardi assenti e del rifiuto che gli appiccicano addosso, tutto questo smette di vederlo, dopo quel certo momento. Giunge dunque a sapere una cosa che le persone normali, quelle che ci tengono ad essere riconosciute normali, non sapranno mai di lui: che egli non è diverso. E' altro l'uomo diverso. Egli è certamente oltre. Non diverso, perchè diversità non è che un'uguaglianza meno simile del solito. Egli non è simile, è un'altra cosa.
E allora cammina in braccio al vento, la testa alta sente l'aria, lo sguardo punta oltre la luce, la mente è oltre la realtà intorno. Cammina e vede un mondo diverso l'uomo diverso. Vede ciò che solo lui vede, mentre gli altri non lo sanno, non lo immaginano, mentre gli altri non vogliono vederlo. E l'anima gli soffia un vento e gli racconta vite, e il vento gli nutre l'anima. Cammina l'uomo diverso, sprezzante ma senza arroganza, senza rancori perchè egli è altro. Cammina e ad ogni avanzata sa sempre più forte di essere altro, di essere oltre, di essere se stesso.
20080718
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